Per vivere delle festività natalizie… con toni differenti!
“La malizia del vischio” è un libro irriverente nei confronti di quelle che sono le classiche storie natalizie che siamo abituati a leggere. Qui non ci sono i soliti scenari cliché, dove le famiglie a Natale vivono l’idillio in pieno stile “Mulino Bianco”, dove tutti ottengono quello che desiderano e sono felici di trascorrere il tempo in compagnia di quei parenti che non vedono mai. Anzi, possiamo dire che in queste pagine si respira a pieno lo spirito dei “parenti serpenti“, dove ogni personaggio si ritrova a dover passare il Natale in compagnia delle ultime persone sulla faccia della terra con cui vorrebbe condividere anche solo il tempo di un respiro!

La storia è ambientata nell’Inghilterra meridionale del ‘900, più precisamente nel Sussex, e lo sfondo di quasi tutta la vicenda narrata è la villetta vicino al mare di zia Rachel, anziana signora distinta, cinica, senza peli sulla lingua e a cui piace mettere zizzania ogni qual volta le si presenti l’occasione. Rachel convive con Bess, giovane nipote zitella dall’amore e dal sentimento facile, completamente sottomessa alla zia, anima buona e, quindi, capro espiatorio dell’intera famiglia.
Entrambe, sono in attesa dell’arrivo di tutti i parenti invitati a trascorrere insieme i tre giorni di festa: la Vigilia, Natale e Santo Stefano.
“Il Natale non è Natale senza famiglia.”
La prima ad arrivare è Kate, nipote di Rachel, giovane donna indipendente, l’unica persona su cui Bess pare possa fare affidamento. Piano piano subentrano anche gli altri personaggi: Marion e Thomas, figlia e genero di Rachel, coppia decisamente mal assortita, formata da una donna stacanovista, attaccata all’economia di casa e tiranna della sua relazione, e un uomo sottomesso, debole, ma con un risentimento esplosivo; Piers, altro giovanissimo nipote di Rachel, opportunista, diretto come la zia, approfittatore seriale di tutte quelle occasioni della vita che possano portarlo ad arricchirsi materialmente o socialmente, in uno strano, equivoco, rapporto con Bess; Adrian, altro figlio di Rachel, con un passato non proprio limpido dei confronti del resto della famiglia (viene più volte additato come ladro), personaggio imbarazzante, che si presenta a casa della madre in condizioni pietose, mantenendo una soglia alcolica pressoché stabile per tutta la durata delle festività.
A Natale sono tutti più buoni, tranne che in casa della zia Rachel! Sono tutti ai ferri corti tra loro, pronti a lanciare frecciatine su ogni fronte, a gettare male parole su chi hanno intorno senza scrupoli o pentimento, e alla ricerca delle più intime e celate verità di ognuno. Il senso di famiglia è usato solo per il proprio tornaconto, tutti tirano l’acqua al proprio mulino gettando odio e discredito sugli altri in maniera apparentemente naturale.
“qUESTA SCIOCCA ANsIMANTE CHE TRASFORMA TUTTO IN UNA MARATONA; KATE, VELENOSA E OSTILE; BESS, CHE NON HA IDEA DI COME VESTIRE IL PROPRIO CUORE O il proprio corpo. tutti quei tessuti soffici e fruscianti.”
Un libro irriverente, fuori dagli schemi, carico di rancore e di voglia di rivalsa, ben scritto e ben strutturato, che si fa leggere in poco tempo per la sua scorrevolezza e per la curiosità che suscita di vedere dove ognuno dei personaggi voglia andare a parare.
Di sicuro, il personaggio più interessante per me è stato quello di Bess, con la sua voglia di evasione e cambiamento del suo ruolo rispetto alla famiglia, apparentemente disposta a tutto per farlo, ma forse non proprio fino in fondo!
Se volete leggere qualcosa di diverso per questo Natale, allora non potete perdervi questo concentrato di cattiveria natalizia, per la prima volta in Italia dalla sua uscita in Inghilterra negli anni ’50 del secolo scorso!
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